PROFILO


All’inizio della mia attività professionale mi capitava spesso di incontrare in Municipio, o in giro, un ex funzionario dell’ufficio tecnico comunale che puntualmente mi ripeteva – conosco bene l’albero e ne riconosco i frutti!-. Era un amico di mio padre, ed a lui, ovviamente, si riferiva.
Mio padre, un artigiano, un falegname, che negli anni ’60 si “inventa” un mobilificio, che arriva a contare fino a 18 addetti e ad esportare i propri manufatti. E’ in quel luogo, che affettuosamente ricordo come “a putia”, che comincia la mia vera e propria scuola di vita.
Lavoro, economia, sono questi i temi che, inconsapevolmente, cominciano ad intrecciarsi nella mia formazione, ma anche dedizione, impegno e fatica. Ed è ancora lì che grazie all’esempio quotidiano dei miei genitori creo una mia personale scala di valori dove famiglia, lavoro e impegno sociale diventeranno le mie priorità.
La mia voglia di cambiare il mondo e di fare rivoluzioni trova un freno nelle delusioni dell’adolescenza e nell’insufficienza di alcuni modelli in voga negli anni ’70. Ma alla fine del liceo ritrovo l’energia  schierandomi con quelli che oggi, forse, definiremmo “gli ultimi della città”.
Erano i tempi in cui il Parlamento si accingeva a votare la Legge Bersaglia che vietava definitivamente i manicomi e riconosceva i “malati di mente” come persone da curare. Fu una lotta politica. Una lotta che rese me, e un gruppo di giovani, protagonisti di un cambiamento di, ed a, Scicli. La voglio definire una “lotta di pace” che ha voluto cancellare la realtà ignobile che si consumava all’interno delle mura dell’ospedale e che restituiva dei diritti a chi doveva e meritava di averli e che ci ripagava, al meglio, con un vero sorriso d’amore.
Gli anni universitari sono densi d’impegno nello studio e nell’animazione di attività per i giovani e per i nostri “ultimi”; ma anche densi di relazioni, nazionali ed internazionali, proprio alla soglia della rivoluzione che dopo pochi anni avrebbe abbattuto i “muri” dell’Europa.
Arriva di conseguenza, e necessariamente per i valori di pace e solidarietà in cui avevo creduto, la scelta del servizio civile alternativo al servizio militare. Mi viene concesso il “privilegio” di svolgerlo presso la Caritas di Scicli dove svolgo attività di animazione  e rieducazione verso gli ex- ospiti del reparto psichiatrico. E’ un periodo di riflessioni che mi porta a mettere sempre più a fuoco i miei obiettivi futuri.
Dopo la laurea in Ingegneria parte un’avvincente esperienza professionale in associazione con professionisti.  Ci porterà ad avviare una realtà imprenditoriale nel settore ingegneristico, della formazione e della cooperazione internazionale, che, oggi, ci rende fieri di dare opportunità lavorative a diversi giovani che riescono a sviluppare competenze ad elevato profilo professionale.
Tutto questo senza perdere mai di vista l’impegno nel sociale. Arrivano gli anni dei primi sbarchi degli immigrati sulle nostre coste e della nascita, poi, del Centro Immigrati La Sorgente che segna un passo nella storia di integrazione degli immigrati nel nostro territorio.
Contestualmente continua l’impegno politico.
 I primi anni ’90 mi vedono con i Popolari nei momenti di cambiamento dell’area progressista del centro sinistra. L’incarico amministrativo, poi, nella prima giunta Falla tracciato da alcuni significativi interventi nell’ambito delle politiche dello sviluppo come il lancio dei B&B, l’apertura della zona artigianale in C.da Zagarone, l’inaugurazione del mercato in C.da Spinello, il Piano Integrato Territoriale (Parco Costa di Carro, Villa Penna, parcheggio Via Badiula). Nel ’98 il mio impegno continua ancora come consigliere tra i banchi della seconda giunta Falla. E, ultimo, l’impegno come consigliere all’opposizione nell’amministrazione della giunta Venticinque, adesso dimissionaria.
E la famiglia, ovviamente! La mia famiglia, il mio punto di riferimento, il mio porto sicuro, che mi aiuta a calibrare e qualificare il mio impegno pubblico in primis come persona e poicome cittadino. Sono loro che, insieme a me, hanno motivato la mia disponibilità a candidarmi a sindaco, che ho accettato solo perché sostenuta unanimemente dal Partito Democratico e accolta dal Centro Sinistra di Scicli, con dimostrazione dello spirito di unità e condivisione di valori politici e programmatici che sostanzieranno l'agire della coalizione.
Armando